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LA BENEDIZIONE DI MARIA

Mariagnese Giusto

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Incominciamo col soffermarci sul gesto di Maria : ella alza le mani e gli occhi verso il cielo e impartisce una tripla benedizione sul ruscello pronunciando la frase « misericordia e non giustizia ». Questo suo alzare le mani e gli occhi al cielo ha radici bibliche ed evoca gesti di preghiera, di lode, di intercessione. Si va dal gesto di Mosé che alzava le mani in preghiera per far vincere Israele contro Amalèk (Es 17, 11) fino al gesto di Gesù che, ascendendo al cielo, alza le mani sui discepoli e li benedice (Lc 24,50). E ancora troviamo Gesù che alza gli occhi al cielo per benedire i pani da moltiplicare (cf. Mt 14,19, Mc 6,41 e Lc 9,16 ) e quando ringrazia anticipatamente il Padre per la risurrezione di Lazzaro (cf. Gv 11,41). Potremmo quindi dire che Maria implora e ringrazia al tempo stesso mentre compie questi gesti.

La benedizione rende il ruscello segno e sorgente della misericordia di Dio per tutti, una misericordia che attende solo di essere ricevuta e che diventa, per chi l’accoglie, grazia donata per un cambiamento di vita, per un rinnovamento nel profondo. Non si tratta quindi solo di uno sforzo umano ma di una interazione e collaborazione con il dono di Dio. In qualche modo, questa benedizione si ricollega all’invito iniziale di Maria “Alzati e non temere”, che porta in sé un invito a partecipare attivamente e senza timore all’irruzione di Dio nella vita umana.

 

Il ruscello può essere visto anche da un punto di vista simbolico come suggerito da alcuni testi di sant’Agostino, il quale lo considera come un’immagine della misericordia di Dio :

« È detto torrente il corso d’acqua che scorre con impeto. Impetuosa sarà la misericordia di Dio, nell’irrigare e nell’inebriare coloro che ora pongono la loro speranza sotto la protezione delle sue ali. Che cos’è quella delizia? È come un torrente che inebria gli assetati. Chi ora dunque ha sete, fondi la sua speranza; chi ha sete abbia la speranza e, inebriato, avrà la realtà; ma prima di avere la realtà, sia assetato nella speranza. “Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5,6) » (Enarr. in Ps. 35, 14).

La sorgente di questo torrente e, quindi, della misericordia, è Cristo, venuto nella carne per alleviare il desiderio (la sete) di Dio da parte degli uomini, dare loro la speranza e saziarli un giorno quando vedranno Dio faccia a faccia:

«Da quale fonte dunque sarai inondato, e donde scaturisce questo così grande torrente della sua delizia? Perché presso di te è la sorgente della vita, dice. Chi è la sorgente della vita, se non Cristo? È venuto a te nella carne, per bagnare la tua gola assetata; sazierà chi spera, Colui che ha bagnato l'assetato » (Enarr. in Ps. 35, 15).

Benedizione e misericordia hanno una relazione stretta tra di loro, infatti, per Agostino, la benedizione è una misericordia che dinamizza, poiché permette di avere la forza per cambiare vita, per convertirsi :

« Donaci, o Signore, il tuo aiuto! Difatti, “colui che ha dato la legge darà anche la benedizione” (Sal 83,8). In questo testo si afferma che darà la benedizione colui che aveva dato la legge: darà cioè l’aiuto dello Spirito Santo perché si possa osservare la legge, come è detto della sapienza di Dio: “Essa reca sulla lingua la legge e la misericordia” (Prv 3,16). » (Ser. Wilmart 13, 6 (= Ser. 252A)

Alla luce di tutto questo, il gesto di Maria diventa come un indicatore di direzione verso la beatitudine eterna sulla via che ha in Cristo la sua sorgente, in Cristo il suo arrivo e Cristo stesso è la « via » in questo percorso.

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Sommario:

Introduzione

 

La benedizione di Maria

 

Spunti di riflessione sul messaggio di Maria

 

Primo spunto:

Secondo spunto:

Terzo spunto:

Quarto spunto:

Quinto spunto:

Conclusioni:

 

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