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INTRODUZIONE

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Mariagnese

Giusto

L’invocazione « Mater misericordiae, ora pro nobis », tratta dalle litanie lauretane, è particolarmente nota ai savonesi che la cantano più volte fin dall’alba del 18 marzo durante la processione votiva che li porta dal duomo di Savona al Santuario della Madonna della misericordia in località Santuario.

La Madonna della Misericordia è molto cara ai savonesi, ma … cos’è questa misericordia? Roba stantia e sdolcinata inventata per consolare i sempliciotti o, peggio, insulto alla giustizia? Al di là di etimologia e studi biblici e teologici[1], cosa si delinea della misericordia a partire dal messaggio della Madonna nella sua apparizione del 18 marzo 1536 ad Antonio Botta in un’umida valle alle spalle di Savona?

Quel giorno del lontano 1536, Antonio, contadino della zona, del borgo San Bernardo, stava andando nella vigna di un suo parente per potarla. Ecco quanto ha testimoniato nella sua deposizione[2]:

«Nell’anno 1536 il 18 marzo, in giorno di sabato, io Antonio Botta fu Giacomo, del borgo di San Bernardo, distretto della Città di Savona, essendo a lavorare circa al levar del sole in un mio podere, scesi per lavarmi le mani in un ruscello vicino a esso e, lavandomi, ecco dal cielo discendere un grande splendore, ne rimasi molto sbigottito e quasi fui per cascare in terra tramortito, talmente che mi cascò la berretta di capo; e subito dopo sentii una voce nello splendore che mi disse: “Alzati e non temere, ch’io sono Maria Vergine” e rizzandomi mi parve di vedere, ma pur offuscatamente nello splendore, la forma di una donna, che in tal modo mi incominciò a parlare: “Va’ dal tuo confessore e digli che annunzi in chiesa al popolo che digiuni tre sabati e faccia la processione tre giorni in onore di Dio e della sua Madre; tu poi ti confesserai e comunicherai, e tornerai qui il quarto sabato”. Detto questo sentii passare per la strada pubblica alcuni mulattieri, per cui io temendo che ci vedessero mi volli nascondere, ma lei mi disse: “non ti muovere, che non potranno vedere né l’uno né l’altro”. Dopo che ebbe dette queste parole, disparve la figura con lo splendore insieme».
«Ritornato che fui il quarto sabato in detto luogo e postomi in ginocchio dicendo le mie orazioni, eccoti in un momento discendere dal cielo lo splendore assai maggiore di quello di prima, che si fermò sopra d’un sasso che stava nel ruscello. Mi circondò talmente, che non solamente i monti, ma anche gli alberi a me vicini non potevo facilmente vedere, e chiaramente vidi nello splendore una donna che di veste e di manto bianco era vestita, e in capo teneva una corona d’oro rilucente, e le mani giù distese, e cominciò a dire così: “Tu andrai da quelli di Savona, i quali per chiarire le loro menti di quelle cose, che ti avevo fatto dire l’altro giorno ti mandarono a chiamare, e così dirai loro che devono annunciare al popolo che digiuni similmente tre sabati, e facciano fare la processione tre giorni a tutti i Religiosi e case di Disciplinanti, e a detti Disciplinanti sia raccomandata la disciplina, massime il giorno del Venerdì Santo, perché se non ci fossero quelle poche orazioni e buone opere che fanno le Confraternite ed altri servi di Dio, il mondo sarebbe più tribolato che non è; e generalmente a tutto il popolo che si voglia emendare dalla sua iniqua vita e lasciare i vizi e peccati, perché il mio Figliolo è molto adirato verso il mondo, per le grandi iniquità che in esso al presente regnano; e se questo non faranno, la loro vita sarà breve”. Allora io le risposi: “Se non mi date alcun segno, loro non mi crederanno”. E lei mi disse: “Io diedi loro tal segno interiore in quella sera, quando dinanzi a loro fosti chiamato, che ti crederanno senza altro segno”. Dopo soggiunse e disse: “Tu andrai avanti nella tua vita e io ispirerò a molta gente quello che dovranno fare”, e detto questo alzò le mani e gli occhi verso il Cielo, dando tre volte la benedizione sopra il ruscello, sempre dicendo: “Misericordia e non giustizia”. Disparve detto questo, e in quel luogo rimase per un certo tempo un grande profumo».

In questa testimonianza, azioni e ispirazioni interiori si articolano e culminano con la benedizione finale accompagnata dalle ultime parole di Maria « Misericordia e non giustizia » che sono considerate il cuore del messaggio mariano di questa apparizione e sulle quali soffermeremo la nostra riflessione, dopo aver compiuto una rapida analisi globale di quanto dice Maria in queste apparizioni.[3]

Fin dalle prime parole di Maria : “Alzati e non temere, ch’io sono Maria Vergine” riceviamo un invito alla fiducia. Segue quindi l’esortazione : « “Va’ al tuo confessore e digli che annunzi in chiesa al popolo che digiuni tre sabati e faccia la processione tre giorni in onore di Dio e della sua Madre; tu poi ti confesserai e comunicherai, il quarto sabato, in questo luogo tornerai” » per prepararsi a qualcosa di importante con i mezzi classici di preghiera, penitenza e sacramenti rivolta non solo ad Antonio ma anche al suo confessore e ai fedeli che lo avrebbero ascoltato in chiesa.

Nella seconda apparizione, lo stesso invito viene allargato alle gerarchie ecclesiastiche, alle Confraternite e a tutto il popolo indistintamente, cioè « a tutto il popolo che si voglia emendare dalla loro iniqua vita e lasciare i vizi e peccati, perché il mio Figliolo è molto adirato verso il mondo, per le grandi iniquità che in quello al presente regnano; e se questo non faranno, la loro vita sarà breve ». In questa occasione viene precisata la ragione per cui diventa urgente « lasciare vizi e peccati » : essi provocano l’ira di Cristo e per coloro che continueranno nel peccato « la loro vita sarà breve » : la morte è vista come conseguenza del peccato in coerenza col fatto che nella Bibbia la vita lunga è vista come una benedizione (cf. Is 65,20)

A questo avvertimento, seguono le ultime parole della Vergine che ci danno una luce sul suo ruolo nel piano di salvezza di Dio : « Tu andrai avanti nella tua vita e io ispirerò a molta gente quello che avranno da fare”, e detto questo alzò le mani e gli occhi verso il cielo, dando tre volte la benedizione sopra il ruscello, sempre dicendo: “Misericordia e non giustizia”. » Il suo atteggiamento e le sue parole confermano come Maria non chieda cose straordinarie e sia colei che accompagna e ispira ogni persona[4]; inoltre culminano in una benedizione.

Tuttavia, quest’ultima frase, « Misericordia e non giustizia », può lasciar e perplessi e, a seconda di come viene interpretata, potrebbe sembrare quasi una … ingiustizia ! Infatti, come è possibile che la misericordia escluda la giustizia? A chi si rivolge Maria? In cosa consistono e a chi si riferiscono la misericordia e la giustizia? E cosa significa il gesto di benedizione fatto da Maria?

 

Avanti

 

Sommario:

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Introduzione

 

La benedizione di Maria

 

Spunti di riflessione sul messaggio di Maria

 

Primo spunto:

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Secondo spunto:

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Terzo spunto:

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Quarto spunto:

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Quinto spunto:

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Conclusioni:

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[1] Segnaliamo solo la lettera enciclica « Dives in Misericordia » del sommo pontefice Giovanni Paolo II sulla misericordia divina del 30 novembre 1980.

[2] La deposizione originale di Antonio Botta è incisa nella versione originale (nell’italiano del tempo) su una lapide posta nella parete di destra della prima cappella a sinistra entrando nel Santuario. Sempre a sinistra entrando, davanti alla prima colonna su un piccolo pulpito c’è la sua trascrizione in italiano moderno messa in evidenza sopra al libro sul quale ogni visitatore può lasciare una preghiera, un pensiero, un’intenzione di preghiera. Qui riportiamo questa trascrizione.

[3] Un commento dettagliato si trova in G. Militello, « Nostra Signora di Misericordia di Savona », ed. San Paolo, 2010.

[4] In filigrana si sente ancora una volta la premura e le parole di Maria alle nozze di Cana, « Fate quello che vi dirà » (Gv 2,1-5).

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